LAGO DI COMO
Via delle Creste Orientali del Resegone
Un divertente sentiero di cresta che percorre i torrioni dolomitici del Resegone.
EE
5:00 h
12 km
920
8
ESCURSIONE
Alessandro Manzoni scrive del Resegone: "La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune."
La via d'accesso più facile al Resegone è il sentiero 571 che ne risale il versante settentrionale (partenze da Morterone, dalla Forcella d'Olino o da Brumano). Ma per conoscere davvero da vicino quei molti "cocuzzoli in fila" dobbiamo avventurarci per le Vie delle Creste, occidentale e orientale (qui proposta la Via delle Creste Orientali, con rientro per il sentiero di salita classico).
Punto di partenza è Brumano (m911), nell'alta Valle Imagna. Si parcheggia nei pressi della Chiesa. Il sentiero parte proprio dal piazzale sopraelevato della chiesa, e va a salire alle sue spalle lungo dei bei pascoli. Intercettando varie volte una asfaltata, si giunge al limitare del bosco; con indicazioni non troppo evidenti, entriamo nel bosco e, in qualche decina di minuti, raggiungiamo la spalla rocciosa del Passo La Porta (m1126, h0.45). Un altro tratto simile ci separa dalla Passata (m1244, h0.30), importante punto di valico fra il lecchese e la bergamasca, un tempo affollato dai "pendolari" bergamaschi della Valle Imagna che andavano a lavorare nelle acciaierie di Lecco. Ma il passo racconta una storia ancora più antica: ancora oggi vi troviamo un cippo di confine, su cui è inciso "Stato di Milano" da una parte, e "Stato Veneto" dall'altra.
Qui inizia la Via delle Creste. Il cammino si fa subito disagevole: il sentiero è stretto e ripido, e più volte va a inciampare in divertenti placche rocciose con catena. Giunti su un primo poggio panoramico su lecchese e Valle Imagna, ci compare di fronte la bastionata della Cima Quarenghi, la cui risalita costituisce il punto più faticoso e pericoloso dell'intera traversata. Il sentiero (poco più che una traccia) risale ripidamente fra guglie rocciose e scivoli erbosi, facendosi ben presto esposto e aereo.
Una volta conquistato lo spazioso poggio erboso della Cima Quarenghi (m1537, h1.00), l'itinerario si fa quasi pianeggiante e privo di pericoli, lasciando la possibilità di godersi i panorami via via più ampi e le viste sui torrioni del Resegone. Torrioni che in parte si scavalcano, in parte si aggirano sul versante nord-orientale, rischiando di lasciare un po' deluso chi si aspetti un sentiero sempre sul filo di cresta.
La salita è spettacolare ma ancora lunga, e anche la vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, è fuorviante. Lo si raggiunge dopo un lungo diagonale che scende sulla destra, risalendo poi "scalando" qualche breve e facile roccetta. Compenso ultimo per la fatica, il panorama su Alpi, Orobie e Brianza che si gode dal Rifugio Azzoni e dalla vetta del Resegone (m1860, h1.30).
Per scendere prendiamo il sentiero di salita classica, sul versante settentrionale del Resegone. Dopo una mezz'ora di discesa a percorso unificato, ci troviamo ad una deviazione nel bosco, dove prendiamo a destra per Brumano. Segue qualche altra deviazione, tutte ben indicate. Dopo un'altra mezz'ora di monotono sentiero nel bosco, si esce nei prati di Brumano raggiungendo in breve la strada asfaltata già incontrata in mattinata, seguendo la quale si fa in breve ritorno alla chiesa e alla macchina (m911, h1.30).
MAPPA
FOTOGRAFIE
ESCURSIONI NELLA STESSA REGIONE
COSA PORTARE
La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.
Ho fatto una "nota della spesa" Amazon per verificare che tu abbia tutto — p.s. se compri da questi link, il 3% va a sostenere lo sviluppo e il mantenimento di Hikes of the World 🙏.
-
Maglietta traspirante (esempio)
-
Felpa, pile, o giacca leggera
-
Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)
-
Guanti e berretto (non si sa mai)
-
Zaino con copertura per la pioggia
-
Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)
-
Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)
-
Borraccia o thermos
-
Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso
-
Power bank o caricatore per il cellulare
-
Macchina fotografica
-
Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)
-
Piccolo kit di emergenza (esempio)
-
Crema da sole (indispensabile)
-
Occhiali da sole