VALTELLINA
Rifugio Bignami e Sentiero Glaciologico Marson al Fellaria
Nella alta Valmalenco, al cospetto del Ghiacciaio del Fellaria.
E
5:30 h
15 km
670
7
ESCURSIONE
Da Campo Moro al Rifugio Bignami
Si risale in macchina il ramo destro della Valmalenco fino al Lago artificiale di Campo Moro, e lasciamo la macchina nelle aree parcheggio in fondo al lago (m2050 circa).
Da qui puntiamo a camminare verso il muraglione destro della gigantesca diga di Alpe Gera. Raggiunta la base, una passerella aggrappata sulla diga stessa ci permette di raggiungerne la sommità. Da qui possiamo già abbracciare l'intera escursione: il Rifugio Bignami di fronte a noi, contornato dalla seraccata del Fellaria, e le casupole dell'Alpe Gembré in fondo al lago.
Attraversiamo la diga, quindi risaliamo in diagonale il costone NE del Sasso Moro, fino a raggiungere il Rifugio Bignami (m2401, 1.30h).
Il sentiero glaciologico Luigi Marson (opzionale)
A nord del Rifugio Bignami possiamo avventurarci in un reticolo di sentieri che ci avvicinano ai Ghiacciai di Fellaria, tormentati dal riscaldamento globale e costretti sempre più in alta quota. Ci sono 3 vie (A, B e C), curate dal Servizio Glaciologico Lombardo sotto il nome di Sentiero Glaciologico Luigi Marson — il percorso C è quello più spettacolare, perché ci conduce al famoso lago glaciale (m2600 circa, 2 ore circa per l'intero percorso) creatosi pochi anni fa col ritiro del ghiacciaio.
Qui la parte terminale del Fellaria si getta nelle acque di un laghetto, creando un'atmosfera simile alla Iceberg Lagoon in Islanda. Il ghiacciaio qui è da anni separato dalla lingua principale del Fellaria, che vediamo affacciarsi dal gradino roccioso sopra di noi — questo vuol dire che, non avendo alimentazione, questa massa di ghiaccio avrà vita breve (quindi meglio andare a visitare questo laghetto prima che sia troppo tardi).
Il giro del Lago di Alpe Gera
Fatto ritorno al Rifugio Bignami, i più tornano alla macchina per la stessa via, ma val la pena fare il giro del lago (solo un po' più lungo). Si scende all'Alpe Gembré, passando sotto alcune cascate, quindi si torna in piano alla diga, su un percorso con brevi gallerie e passaggi nella roccia. Chiuso l'anello alla diga, percorriamo a ritroso la passerella pedonale fatta in mattinata.
MAPPA
FOTOGRAFIE
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COSA PORTARE
La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.
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Maglietta traspirante (esempio)
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Felpa, pile, o giacca leggera
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Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)
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Guanti e berretto (non si sa mai)
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Zaino con copertura per la pioggia
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Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)
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Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)
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Borraccia o thermos
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Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso
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Power bank o caricatore per il cellulare
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Macchina fotografica
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Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)
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Piccolo kit di emergenza (esempio)
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Crema da sole (indispensabile)
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Occhiali da sole