VALCHIAVENNA
Rifugio Bertacchi al Lago d'Emet
Al Lago d'Emet, un laghetto quasi perfettamente circolare, affacciato sulla Valle Spluga.

E

5:00 h

11 km


990
8
ESCURSIONE
Uno degli angoli più pittoreschi e famosi della Valle Spluga è la conca che ospita il Lago d'Emet, posta a Nord di Madesimo. Ci si può arrivare per due vie, dal Lago di Montespluga (attraversando gli Andossi e traversando in piano le pendici dello Spadolazzo). La via più classica è quella da Madesimo (che, venendo da Milano, rimane più accessibile del Lago di Montespluga).
Raggiunta la frazione Macolini, a nord di Madesimo, l'urbanizzazione è ormai ridottissima, e si fanno spazio prima alcuni pascoli, quindi la naturale vegetazione arborea. Agli inizi di giugno, da questi prati nascono milioni di fiori di montagna, che danno luogo ad uno spettacolo di colori sgargianti; lontano, sullo sfondo, la mole del Pizzo Quadro.
Camminiamo prima nel fondovalle, chiuso di fronte a noi dal muraglione del Pizzo Spadolazzo (meta opzionale di questa escursione), quindi la traccia piega a destra per andare ad affrontare, con numerosi tornanti, la ripida salita alla conca che accoglie il Lago d'Emet.
Quando arbusti, rododendri e piante di lampone si fanno più radi, e il pendio si fa meno ripido, è segno che siamo quasi arrivati; poco più avanti spunta la struttura del Rifugio Bertacchi, in cima al colletto erboso che chiude a ovest il Lago d'Emet. Il paesaggio qui è incantevole: le rive del lago sono dimora di numerose marmotte che coi loro fischi ci "accolgono" nel loro territorio, mentre verso ovest siamo distratti dalla bellezza del panorama sulle cime dell'alta Valle Spluga.
Sacrificando qualche ora di riposo su questi magnifici prati, si può salire in vetta al Pizzo Spadolazzo, il poderoso panettone roccioso che si eleva di fronte a noi. A raggiungerne la panoramica vetta è una traccia di sentiero, forse poco battuta ma perfettamente segnalata con segnavia bianco-rossa del CAI. Dal Rifugio Bertacchi si aggira il lago a nord seguendo le indicazioni per il Passo d'Emet. A metà strada in direzione del passo troviamo l'indicazione, scritta in rosso su un masso, per lo Spadolazzo. Il sentiero striscia dapprima in leggera salita fra imponenti placche e gibbosità rocciose, quindi prende a salire con più decisione per risalire gli sfasciumi che "colano" dal panettone sommitale.
Si scende al Bertacchi e a Macolini per lo stesso percorso.
MAPPA
ATTREZZATURA: COSA PORTARE?
La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.
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Maglietta traspirante (esempio)
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Felpa o pile (per esempio questo pile Patagonia in tutti i colori del mondo da uomo o donna)
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Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)
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Guanti e berretto (non si sa mai)
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Zaino con copertura per la pioggia o impermeabile. Per escursioni estive e a bassa quota, 20-30L possono bastare (per esempio questo zaino Salomon leggerissimo). Quando fa più freddo e devi portare più strati, o vuoi avere uno zaino in due, meglio stare su 30-40L, tipo questo.
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Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)
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Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon da trail running — versione uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)
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Borraccia o thermos
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Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso (solo per escursioni invernali o primaverili)
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Power bank o caricatore per il cellulare
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Piccolo kit di emergenza (esempio)
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Crema da sole (indispensabile)
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Occhiali da sole