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VALLE D'AOSTA

Monte Fortin e Rifugio Elisabetta Soldini in Val Veny

Un sensazionale terrazzo panoramico sul Monte Bianco e l'himalayano Ghiacciaio del Miage.
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E
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7:30 h
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21 km
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1190
9
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ESCURSIONE

La Val Ferret e la Val Veny hanno qualcosa di irreale. Due solchi lineari e perfettamente simmetrici, che delimitano la muraglia rocciosa del Monte Bianco. A chiudere queste due valle, una cortina di cime che regalano viste incredibili sul massiccio del Monte Bianco.


Una di queste cime è il Monte Fortin, relativamente poco noto ma di grande pregio per il facile accesso, e per il fatto che è posto esattamente di fronte al vallone del Ghiacciaio del Miage, offrendone forse il miglior scorcio.


Con l'auto possiamo proseguire fino al parcheggio in località Visaille. Da qualche anno, nei mesi di luglio e agosto l'accesso al parcheggio di Visaille è consentito solo fino ad esaurimento posti. Da Visaille (m1659) ci toccano 3km di noiosa strada sterrata, accompagnati da una folla rumorosa di turisti, escursionisti e ciclisti.


Giunti finalmente all'inizio del Lago Combal, in prossimità di un ponticello, possiamo scegliere di fare una deviazione di una mezz'oretta per andare al vicino Lago del Miage (m2019, 1.30 ore), affollatissimo di turisti per la bellezza del muro di ghiaccio (il Ghiacciaio del Miage) che chiude il lago nel suo lato settentrionale. Essendo a contatto col ghiacciaio, il lago si trasforma nel tempo insieme al ghiacciaio — per esempio, il lago si era quasi completamente svuotato fra il 2012 e il 2015, tornando a riempirsi nel 2018.


Tornati al ponticello, lo superiamo e poco dopo troviamo sulla sinistra una deviazione: lasciamo la sterrata che, in piano, arriva al Rifugio Elisabetta, strada che percorreremo al ritorno, per salire ripidamente alla volta del Monte Fortin. Via via che guadagniamo quota, il panorama si fa sempre più bello; in breve abbiamo la vista su tutto il vallone del Miage. Superiamo l'Arp Vieille inferiore, continuando prima fra prati fioriti, quindi su pietraie sempre più ripide. Dopo numerosi tornanti otteniamo l'ampia vetta del Monte Fortin (m2758, 2 ore).


Sul vasto piazzale di vetta troviamo i resti di una vecchia caserma militare, il Ricovero Maggiore Sonza. Quello che si gusta dal Fortin è uno dei panorami più incredibili del gruppo del Monte Bianco; a ciò si aggiunge un'impressionante vista sul sottostante Lago Combal e sulla strada che vi passa a fianco, percorsa da piccoli puntini neri. Passeggiando poi dentro alla caserma, le porte e finestre incorniciano le cime innevate circostanti, regalando scorci unici.


Per la discesa si può compiere la traversata al Col de Chavannes da cui si scende all'Elisabetta e da lì a Visaille. Per questo percorso, scendiamo dal Fortin dal versante O e percorriamo gli ampi prati ai piedi del Monte Percè. Pochi escursionisti si spingono fin qui, e le marmotte si sentono libere di scorrazzare per questi prati senza troppe preoccupazioni.


Dal Col de Chavannes (m2603, 1 ora), scendiamo ripidamente nel Vallone della Lex Blanche lungo un bel sentiero a tornanti. Giunti nel fondovalle, risaliamo il pendio opposto per una decina di minuti per raggiungere il Rifugio Elisabetta Soldini (m2197, 1 ora) sotto il Ghiacciaio de la Lex Blanche. Da qui, ci attendono 7/8 km di sterrata per far ritorno a Visaille (m1659, 1.30 ore).

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COSA PORTARE

La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.

 

Ho fatto una "nota della spesa" Amazon per verificare che tu abbia tutto — p.s. se compri da questi link, il 3% va a sostenere lo sviluppo e il mantenimento di Hikes of the World 🙏.

 

  • Maglietta traspirante (esempio)

  • Felpa, pile, o giacca leggera

  • Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)

  • Guanti e berretto (non si sa mai)

  • Zaino con copertura per la pioggia

  • Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)

  • Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)

  • Borraccia o thermos

  • Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso

  • Power bank o caricatore per il cellulare

  • Macchina fotografica

  • Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)

  • Piccolo kit di emergenza (esempio)

  • Crema da sole (indispensabile)

  • Occhiali da sole

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