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SVIZZERA

Lago Lunghin e Piz Lunghin

Un lago, un pizzo, e un passo, tutti accomunati da una vista mozzafiato sul gruppo del Bernina e sul Lago di Sils.
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E
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6:30 h
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16 km
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1030
8
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ESCURSIONE

Con questa escursione andiamo a toccare un lago, un pizzo e un passo che portano tutti il nome di "Lunghin". E' un'escursione dal tracciato panoramico e adatta a tutti (almeno fino al lago e al passo, un poco più impegnativa la salita al Piz Lunghin). La giornata potrebbe già finire così, con ritorno al passo del Maloja lungo lo stesso sentiero percorso in salita. Per chi avesse ancora energie, l'escursione può essere allungata fino al pittoresco villaggio di Grevasalvas, qualche chilometro più a est, cui si arriva tramite panoramica balconata, con meravigliose viste sui laghi di Sils e di Silvaplana e sulle vette più periferiche del gruppo del Bernina.


Dal Passo del Maloja al Lago Lunghin

Superiamo il Passo del Maloja; un chilometro più avanti appare il Lago di Sils, sulle cui rive sorgono le case di Cadlagh (m1799). Superato il paese troviamo, sulla sinistra, un piccolo parcheggio, dove fermiamo la macchina e iniziamo a camminare. Il sentiero si alza rapido, disegnando nei prati una diagonale verso ovest, per andare a intercettare il sentiero che sale direttamente dal Maloja. Per affrontare con più agio il dislivello, il tracciato è spezzettato da numerosi e geometrici tornanti.


Lago Lunghin — Lac da Lunghin
Le acque scurissime del Lago Lunghin, affacciato sulla Val Begaglia.

Più in alto il sentiero si introduce, con pendenza ora moderata, nella corta valle che ospita, più in alto, il Lago Lunghin, nostra prima meta. Il lago è posto sul bordo di un alto balcone roccioso, di cui adesso vediamo solo i contrafforti. Con un ultimo strappo, eccoci finalmente al lago (m2484, h1.45) che si rivela solo all'ultimo. Nelle sue limpide acque, rese scure alla vista perché scura è la roccia del suo fondo, si specchia la piramide del Piz Lunghin, sulla sinistra.


Piz Lunghin e Passo Lunghin

Partendo dal lago si può fare un bel giro ad anello che ci porta prima alla vetta del Piz Lunghin, quindi al Passo Lunghin, da cui poi si fa ritorno al lago. Imbocchiamo dunque il sentiero che sale sul versante meridionale del lago. Più in alto il sentiero si biforca; a destra per andare direttamente al passo, a sinistra per salire in vetta al Piz. Scegliamo quest'ultima possibilità. Il sentiero, poco più che una traccia, si inerpica sul versante settentrionale del Piz Lunghin, scavando un ripido traverso in un ghiaione. E così in breve guadagnamo una selletta lungo la cresta del Lunghin, dove possiamo finalmente affacciarci sulla Val Bregaglia. Alla vetta mancano poche decine di metri, che superiamo con un sentierino che richiede solo un paio di passaggi un po' esposti.


Quanto lontano possa spaziare la vista dalla vetta del Piz Lunghin (m2780, h0.30) non c'è neanche bisogno di dirlo. Sotto di noi, sulla sinistra, c'è il Lago Lunghin, con tutto il sentiero a zig-zag che abbiamo adoperato in salita. Poi il Maloja con i suoi tortuosi tornanti, il Lago di Sils e di Silvaplana. Alzando lo sguardo vediamo poi molte vette del gruppo del Bernina e del Disgrazia.


Piz Lunghin
Atmosfere vulcaniche sulla salita al Piz Lunghin. Sulla sinistra un pezzo del Lago Lunghin.

Per raggiungere il Passo Lunghin dobbiamo ora ridiscendere fino alla selletta, dove invece che scendere verso il lago proseguiamo lungo la cresta. In breve siamo al passo (m2645, h0.15), famoso per il fatto di essere uno di quei rari punti di contatto di più di due spartiacque. Al Passo Lunghin si incontrano il bacino del Danubio (vi finisce l'acqua che dal passo scende verso il Lago Lunghin; destinazione finale: il Mar Nero), il bacino del Reno (che raccoglie le acque che scendono verso il Septimer Pass; destinazione finale: il Mar del Nord), e infine il nostro Po (che raccoglie le acque che scendono dal passo verso la Val Bregaglia), che alla fine sfocerà nell'Adriatico.


Dal Passo Lunghin, in neanche mezz'ora siamo di ritorno al Lago Lunghin.


Traversata dal Lago Lunghin a Grevasalvas

Dal Lago Lunghin abbiamo due possibilità. La prima, quella di ridiscendere a Cadlagh per stesso sentiero di salita. La seconda, quella di compiere, prima di tornare a valle, una lunga traversata ai piedi del Piz Grevasalvas, fino al paese di Grevasalvas, e da lì tornare indietro a Cadlagh. Qualora si scelga per questa seconda possibilità occorre prendere il sentierino che parte dal torrentello emissario del lago (indicazioni per Grevasalvas-Plaun da Lej). La traversata è una magnifica balconata sui laghi di Sils e Silvaplana, particolarmente colorati sotto la luce pomeridiana; il paesaggio è in tutto segantiniano, le vacche svizzere, i prati verdissimi, le cime glaciate sullo sfondo.


Vista sulla Val Bregaglia dal Lago Lunghin
Panorami da Ravensburger lungo la traversata dal Lago Lunghin a Grevasalvas

A Grevasalvas (m1950 circa, h1.30) possiamo concederci una breve sosta. I turisti qui non mancano, attirati dalle caratteristiche architetture e dal paesaggio che circonda quello che è denominato "villaggio di Heidi". Qui a Grevasalvas, infatti, fra il 1974 e il 1978 si sono mosse le troupes che hanno girato due cicli televisivi sulla vita della fortunata figura fiabesca creata dalla scrittrice svizzera Johanna Spyry.


Per tornare a Cadlagh si consiglia di percorrere la sterrata che da Grevasalvas sale a Blaunca (m2037), per poi spingersi in mezzo ad un ampio altipiano sopraelevato rispetto al Lago di Sils. Alla fine dell'altopiano la sterrata, divenuta sentiero, si ricollega al sentiero per il Lago Lunghin percorso in salita. Pochi minuti e siamo di ritorno a Cadlagh (h0.45).

Mappa

MAPPA

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COSA PORTARE

La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.

 

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  • Maglietta traspirante (esempio)

  • Felpa, pile, o giacca leggera

  • Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)

  • Guanti e berretto (non si sa mai)

  • Zaino con copertura per la pioggia

  • Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)

  • Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)

  • Borraccia o thermos

  • Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso

  • Power bank o caricatore per il cellulare

  • Macchina fotografica

  • Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)

  • Piccolo kit di emergenza (esempio)

  • Crema da sole (indispensabile)

  • Occhiali da sole

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