VALCHIAVENNA
Cascate dell'Acquafraggia, Savogno e Dasile
Anello delle Cascate dell'Acquafraggia — scalette, pozze d'acqua, villaggi lillipuziani e antiche mulattiere.
T
3:00 h
5.5 km
620
8
ESCURSIONE
Breve escursione di mezza giornata, ideale per famiglie o per le mezze stagioni, considerata la bassa quota. Breve ma densa di tappe e spettacoli naturali e culturali: prima le Cascate dell'Acquafraggia, che andiamo a vedere dal basso, dal centro, e dall'alto, con un divertente sentiero attrezzato con scale di ferro; poi Savogno e Dasile, due grappoli di case abitate tutto l'anno (almeno per ora, e fra i pochi villaggi alpini ad essere ancora abitati tutto l'anno); e infine scendiamo per la bella mulattiera di Savogno, facendo tappa ad antiche vasche e ad un torchio.
Le Cascate dell'Acquafraggia
Parcheggiamo nei pressi delle Cascate dell'Acquafraggia (m446) a Borgonovo di Piuro. Le cascate sono popolate da orde di turisti e locali — d'altronde le cita pure Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico ("su per detto fiume si trova chadute di acqua di 400 braccia le quali fanno bel vedere"), per cui chi siamo noi per non andarci?
La cascata è un bel doppio salto di 200 metri, ma meglio andarci dopo qualche giorno di pioggia, quando la portata d'acqua è al suo massimo e il nome "Acquafraggia" ("Acqua Fracta" in latino, cioé acque agitate, interrotte da cascate) ha il suo senso — in periodi di secca, la cascata è ridotta ad un velo d'acqua.
Per l'andata prendiamo il sentiero delle cascate, che si inerpica con facili scalette metalliche sul gradino roccioso da cui precipitano le cascate. Delle deviazioni nel bosco ci permettono di affacciarci sui due salti della cascata, ammirando la forza dell'acqua che si abbatte sulla roccia. La cascata nebulizza una quantità d'acqua tale che, intorno alle cascate, si è creato addirittura un microclima — per esempio, questo è il punto più settentrionale d'Europa dove cresce la felce Pteris Cretica.
Raggiunta la sommità della cascata, attraversiamo il Torrente Acquafraggia e lo seguiamo sulla destra orografica. Lo scavalchiamo di nuovo più in alto nei pressi di una bella pozza d'acqua con cascata "a sigaretta", per poi agganciarci alla mulattiera per Savogno (m932, 1:15 ore).
Savogno e Dasile
Savogno e Dasile sono due lillipuziani villaggi alpini, con ancora una loro vita attiva. Savogno, il più bello dei due, è dominato da una bella chiesa, sorretta da un contrafforte che le fa da balcone. Fino agli anni '50 Savogno era ancora densamente abitato, tanto che aveva una scuola elementare. Negli anni successivi però l'abitato è andato spopolandosi - e con esso la scuola - che è stata poi ristrutturata e adibita a rifugio (il Rifugio Savogno, aperto tutto l'anno).
Da Savogno possiamo continuare, sempre su bella mulattiera, sul lato opposto dell'Acquafraggia fino a Dasile (m1032, 30 minuti), leggermente più piccolo ma con un prato più ampio dove spiaggiarci al sole. Si torna poi a Dasile per lo stesso sentiero (20 minuti).
La mulattiera storica di Savogno e il torchio del '700
Per la discesa possiamo percorrere la mulattiera storica di Savogno, composta da 3000 gradini selciati, tagliati a zig zag nel bosco. Quasi in valle, troviamo prima una bella fontana a 3 vasche, e poi una zona di antichi terrazzamenti per la coltivazione della vite, ora semi-nascosti nel bosco di castagni. A ulteriore prova che qui un tempo si faceva buon vino, un torchio del 1700 in uno dei casolari diroccati.
Da qui, in pochi minuti ritorniamo alla macchina (45 minuti).
La frana di Piuro del 1618
Se ti stai chiedendo perché Borgonovo di Piuro si chiami così, c'è una ragione e non è una bella storia. Il borgo odierno è "nuovo". L'originario abitato di Piuro infatti è stato raso al suolo da una enorme frana del 4 settembre 1618 — 3 milioni di metri cubi di terra distaccatisi dalle pendici Nord del Monte Conto (qui una simulazione al computer del disastro). Tutti gli abitanti del paese, circa 1000, ci hanno lasciato le penne, facendo notizia in tutta Europa.
MAPPA
FOTOGRAFIE
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COSA PORTARE
La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.
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Maglietta traspirante (esempio)
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Felpa, pile, o giacca leggera
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Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)
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Guanti e berretto (non si sa mai)
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Zaino con copertura per la pioggia
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Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)
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Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)
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Borraccia o thermos
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Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso
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Power bank o caricatore per il cellulare
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Macchina fotografica
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Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)
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Piccolo kit di emergenza (esempio)
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Crema da sole (indispensabile)
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Occhiali da sole